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28/06/2011

Piano di Sviluppo Rurale: bene le modifiche, ora il problema è AGEA

Comunicato stampa, 27 giugno 2011


Mercoledì 22 giugno il comitato di sorveglianza ha approvato le modifiche al PSR, Piano di Sviluppo Rurale dell’Umbria.
Gli aumenti dei premi per l’agricoltura biologica, l'inserimento delle erbe officinali  e la possibilità di accesso alla misura H – che prevede l’inerbimento dei suoli per contenere il trasferimento di inquinanti verso le acque - sono definitivamente approvati e Aiab Umbria (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica) esprime la sua soddisfazione dal momento che dopo molti anni vede accolte le sue proposte.

Sono stati significativamente alzati i premi per la forestazione mentre non sono passate le misure sulla zootecnia e le api nonostante l’impegno degli uffici dell’assessorato.

“È da ritenersi comunque un successo dopo anni di inascoltate proteste – dichiara il presidente di Aiab Vincenzo Vizioli, e continua - Sta di fatto che abbiamo lavorato su un PSR da sempre definito brutto e inefficace per l’agricoltura umbra e per questo ho chiesto all'assessore di aprire oggi un tavolo per discutere del nuovo PSR essendo la riforma della PAC in dirittura di arrivo”.

Avanzare la proposta di un ambito di confronto che da subito affronti l’impostazione del nuovo PSR affinché l’Umbria svolga un ruolo guida nella prossima formulazione, ha l’obiettivo di ragionare sul beneficio sociale ottenibile dall’allargamento delle superfici coltivate e quindi valutare i premi proprio in funzione del valore agroambientale del metodo biologico.

Infine Aiab lancia un appello affinché venga affrontato da tutti il problema AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura). “Il recente commissariamento dell’ente pagatore nazionale che non paga è la conferma di quanto andiamo denunciando da tempo”, sottolinea Vizioli.

“Un sistema informatico che non funziona ad arte perché le società che vi operano guadagnano sulle cosiddette non conformità che lo stesso sistema crea; superfici di campi che cambiano due o tre volte in un quinquennio di impegno; difficoltà dei tecnici e dell’istituzione regionale a interloquire. Questa è solo una parte dei problemi che però ha un costo sociale altissimo”.

Costi per l’ente pubblico che riprende in mano le pratiche decine di volte così come i tecnici delle associazioni, ma soprattutto costi per i produttori che vedono crescere la certezza dell’esposizione con le banche - le uniche insieme ad AGEA ad avere introiti sicuri - e l’incertezza per non sapere se e quando incasseranno gli introiti dovuti.

L’impegno dell’assessorato a richiedere tempi certi almeno per il pregresso è molto apprezzato ma se questo non avverrà sarà necessaria una mobilitazione degli agricoltori.

L’ufficio stampa di Aiab Umbria  075.5150265 – 331.1939235

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