L'anno che verrà...
Ripercorrere l’anno 2020 è duro, difficile, richiede rispetto per i lutti e consapevolezza per l’impatto devastante del COVID sull'organizzazione sociale e produttiva. Ma nonostante tutto, qualche segnale incoraggiante c’è. In questi mesi, lavorando con passione nel mondo dell’agricoltura biologica a cui ho dedicato tutta la mia attività professionale, ho riscontrato negli operatori biologici una rinnovata motivazione ad andare avanti perché si sentono apprezzati da consumatori sempre più consapevoli che chiedono cibo sano, pulito e giusto.
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Antonio Corbari scrive agli amici e agli assocati di AIAB
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Aprire agli OGM? No grazie!
Dopo la protesta di 14 associazioni, la decisione sui 4 decreti che vogliono far rientrare in Italia gli OGM travestiti da NBT, è stata spostata dal 22 dicembre all'11 gennaio 2021.
Il fronte di associazioni ambientaliste, organizzazioni dell’agricoltura biologica e contadina rimane fermo sulle sue posizioni e avverte che introdurre i nuovi e vecchi OGM significherebbe cancellare i diritti dei contadini sulle sementi e arrecare un grave danno a tutto il Made in Italy.
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Per i soci AIAB vantaggi e novità da Banca Etica
In questo periodo di incertezza l’accesso al credito presenta non poche criticità.
Per questo Banca Etica e AIAB hanno stretto una partnership che offre ai soci AIAB diversi vantaggi relativi ai servizi finanziari. Tra questi si segnalano:
Agevolazioni per l’accesso ai prodotti di finanza etica; Attivazione di un fondo per sostenere le piccole imprese del biologico.
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Spaghetti al glifosato: bisogna cambiare rotta per dare il giusto valore al cibo
Glifosato piperonyl butossido, pyrimifos methyl sono prodotti chimici di sintesi ad azione sistemica non ammessi in agricoltura biologica.
Quanto rilevato dall’inchiesta de Il Salvagente è una conferma di quello che AIAB dice da sempre: a partire dalle istituzioni, bisogna orientarsi in maniera più convinta verso il biologico, dando il giusto valore al cibo e a chi lo produce nell’unico metodo sostenibile che conosciamo: il biologico certificato.
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Uscita dal sistema di controllo biologico: dal focus group prime indicazioni
Nell’ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale 2014-2020, il CREA PB (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria – Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia) e la FIRAB (Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica) collaborano alla realizzazione di un’indagine volta a individuare le ragioni che spingono le aziende biologiche certificate a uscire dal sistema di controllo e certificazione.
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Potrà la certificazione di gruppo aiutare le aziende dei biodistretti?
La certificazione biologica presenta oneri burocratici e finanziari impegnativi per le piccole aziende che rischiano di rinunciare alle opportunità della certificazione e del marchio biologico, nonostante l’adesione al metodo.
Potrà la certificazione di gruppo ridurre il peso degli oneri e favorire l’approccio integrato di filiera e azioni di rete tra imprese operanti nell’alveo dei biodistretti?
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AppEcoBio: il video del convegno
APPECOBIO, progetto su fondi PSR della Regione Umbria, Misura 16.2.2, giunto al termine del terzo e ultimo anno di attività, presenta i suoi risultati tramite un confronto tra operatori del sistema biologico interessati ad un software “friendly” di supporto decisionale, capace di quantificare le emissioni di gas climalteranti associati alle produzioni vegetali per migliorare la performance agroambientale.
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