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24/08/2021

Il bio-distretto delle Colline silenti. Obiettivo: armonizzare agricoltura, ambiente, economia. Aziende e istituzioni locali: in 30 pensano un futuro ecologico per 7 comuni

Il bio-distretto delle Colline silenti. Obiettivo: armonizzare agricoltura, ambiente, economia. Aziende e istituzioni locali: in 30 pensano un futuro ecologico per 7 comuni

Intrigantemente ribattezzati “Colline silenti” i territori delle “Acque forti nelle Terre dell’antico lago Tiberino” sono i luoghi in cui si sta pensando di “rigenerare” agricoltura, ambiente, economia, presenza umana grazie ad un “bio-distretto”: ovvero la costruzione di una rete di relazioni tra vari soggetti che vedono nella salvaguardia degli equilibri ecologici la priorità nell’azione quotidiana svolta da ciascuno (azienda, impresa, amministrazione comunale, persona di buona volontà singola o associata).

Ufficialmente costituito il 21 dicembre 2020 il bio-distretto delle “Colline silenti” abbraccia i territori di sette comuni: Acquasparta, Amelia, Avigliano, Massa Martana, Montecastrilli, Narni, San Gemini. A quasi otto mesi dalla costituzione ufficiale lo stato dell’arte registra:
- 30 soci (ordinari, sostenitori ed onorari) tra cui le 7 Amministrazioni comunali interessate,
- una superficie agricola bio delle imprese agricole associate di oltre 250 ettari.
Possono diventare un riferimento per un territorio di oltre 600 chilometri quadrati, abitato da più di 50 mila persone (60 anni fa erano circa 53 mila). Una realtà in cui l’agricoltura e le produzioni correlate mantengono uno spazio significativo e potrebbero costituire una leva per una futura evoluzione all’insegna della transizione ecologica.

Superficie kmq

Abitanti 2020

Abitanti 1960

Acquasparta

81,61

4.531

5.030

Amelia

86,29

11.433

11.336

Avigliano Umbro

51,34

2.411

2.570

Massa Martana

78,41

3.706

4.754

Montecastrilli

78,09

4.875

4.294

Narni

197,99

18.631

21.358

San Gemini

27,9

4.866

3.512

TOTALE

601,63

50.453

52.854

Fonte: Wikipedia

Non è un caso che l’idea del bio-distretto sia frutto delle discussioni, protrattesi per anni, di una pattuglia di persone a vario titolo impegnate nel settore primario (impresa, consulenza, assistenza tecnica, ricerca) accomunate da un’acuta sensibilità per i problemi che stanno rimettendo in discussione gli equilibri millenari del pianeta: riscaldamento globale, eccessivo sfruttamento delle risorse naturali, introduzione di specie aliene, erosione della biodiversità, impoverimento dei suoli, crisi demografica, spopolamento delle campagne e delle montagne.

Questioni inquadrate dai 17 obiettivi Onu per lo sviluppo sostenibile e inserite nell’agenda centrale dell’Unione europea per una significativa riduzione dei gas serra.
Nel novembre 2019 il Parlamento ha dichiarato l'emergenza climatica. Gli eurodeputati hanno chiesto alla Commissione di allineare tutte le proposte con l'obiettivo di limitare il riscaldamento globale sotto 1,5°C e di ridurre in modo significativo le emissioni di gas serra.
In risposta, la Commissione europea ha presentato il Green Deal europeo, una tabella di marcia per assicurare che l'Europa raggiunga la neutralità climatica entro il 2050.
Linee ben presenti anche nei capitoli del programma Next generation Eu.

In un quadro del genere il valore emblematico dell’azione ipotizzata dal bio-distretto “Colline silenti” risiede nello sforzo per sollecitare la presa di consapevolezza del contributo (positivo o negativo) che porzioni, anche limitate, di territorio possono dare alle macro – questioni (ambientali e sociali); in questo caso una rete attiva di persone, imprese e istituzioni che ha deciso di far interagire più comunità locali poco abituate a confrontarsi e a elaborare ipotesi di collaborazione.
Sono state predisposte le prime “mappe” sulle questioni più urgenti, delineando le misure del contributo territoriale per il peso dell’impronta ecologica: le emissioni di anidride carbonica (Co2) e il consumo di suolo (lottizzazioni, e infrastrutture, coperture artificiali impermeabilizzanti).

emissioni Co2 /T.

 anno 2015

Consumo di suolo

ha periodo  2012-2019

Cons. suolo % sup.tot. 

2012 – 2019

Acquasparta

27.491

+ 8

            + 0,09%

Amelia

50.574

+ 8

           + 0,06%

Avigliano Umbro

64.619

+ 13

            + 0,25%

Massa Martana

20.417

+ 4

+0,05%

Montecastrilli

24.333

+ 2

+0,03%

Narni

1.271.045

+ 33

           + 0,17%

San Gemini

65.835

+ 4

            + 0,13%

TOTALE

1.524.314

+ 72

Dati Arpa Umbria

https://apps.arpa.umbria.it/ webgis/emissioni/Anidride Carbonica-2015/index.html

https://apps.arpa.umbria.it/webgis/Suolo/Consum o2019/index.html

Elementi di forte interazione con fiumi e corsi d’acqua che solcano le “Colline silenti”  che hanno bisogno, non più di altri ma si comincia dal proprio territorio, di un’attenzione rinnovata per le condizioni in cui versano, quell’attenzione oggi ricostruita “a macchia di leopardo” che andrebbe invece completata per ogni tassello del territorio regionale.
Il progetto del biodistretto è frutto dei lavori  di un convegno internazionale organizzato da Adriano Ciani (1946 – 2021), docente al Dsa3 (agraria) di UniPg, in occasione della Giornata internazionale della Terra nell'aprile 2020, in rigoroso regime di limitazioni correlate al covid.
Un fattore che non ha impedito al nucleo dei fondatori di confrontarsi nei sei mesi successivi per arrivare al primo traguardo: la costituzione ufficiale che fa riferimento anche alla normativa regionale sui “distretti del cibo” pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Umbria nella primavera 2020 .
In questo modo il settore agricolo diventa cerniera tra produzione primaria, valorizzazione ambientale, offerta turistica richiamata dalla godibilità di questi territori; un intreccio di attività che ha in Aiab il suo ente promotore riconosciuto in campo nazionale e attivo nel mondo del biologico.
Da qui il traguardo della costituzione del primo distretto biologico dell’Umbria che punta a essere un ”un volano sociale ed economico in grado di salvaguardare i territori e le realtà del bio-distretto, estendendo la filosofia del biologico in tutte le forme nei vari settori”, come si legge in una relazione descrittiva del progetto. Le “Colline silenti” puntano infatti a coinvolgere operatori / operatrici bio nella più ampia accezione possibile e verificabile (agricoltura, trasformazione, commercio, turismo, amministrazioni locali).
Figure sollecitate dal bio-distretto a interagire con spirito di trasparenza e mutuo rispetto con le “cittadinanze” (residenti e viaggianti) interessate a utilizzare prodotti e servizi ad alto tasso di sostenibilità ed eticità, compreso il godimento di paesaggio e territorio: mense, consumo di suolo, recupero centri storici, piani regolatori, regolamenti locali su verde, edilizia, trasporti, risparmio energetico, denominazioni comunali dei prodotti agricoli locali.
Un risultato perseguibile a patto di introdurre fattori di crescita culturale diffusa in ogni dove con il coinvolgimento attivo delle istituzioni pubbliche nei loro molteplici ruoli: Comuni, Regione Umbria, Arpa,  Usl.
Non rimane che augurare loro buon lavoro e di augurarci che questo progetto sia solo il primo di una lunga serie per un nuovo rinascimento.

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