Nel confronto dei prezzi degli ortaggi il listino del Gruppo organizzato domanda offerta risulta conveniente rispetto agli altri canali commerciali per 14 ricorrenze (35% di media); in 11 casi, invece, le quotazioni del “gruppo” sono superiori (in media del 20%).

Le quotazioni riportate nella tabella (vedi sotto) si riferiscono al dicembre del 2021 e, purtroppo, si discostano dai prossimi listini che registrano incrementi significativi a causa del balzo registrato nei costi dell’energia e di tutto il sistema di approvvigionamento delle materie prime.

Un quadro la cui repentina trasformazione viene attribuita erroneamente al processo di decarbonizzazione dell’economia che, dopo la Cop 26 di Glasgow, sembra aver preso un impulso più deciso pur tra infinite contraddizioni: vedi la tassonomia sulle fonti rinnovabili in discussione nelle istitutzioni dell’Unione Europea. Al riguardo può essere interessante leggere una riflessione di Toni Federico quando scrive "La ‘greenflation’ non è responsabile dell’aumento dei prezzi dell’energia” (vedi link qui sotto). Secondo Federico “contrariamente a quanto affermano i sostenitori dei combustibili fossili, il rincaro del carbonio e la diminuzione degli investimenti su petrolio e gas non sono all’origine dell’attuale spinta inflazionistica”.

Quando si parla di prezzi, comunque, va sempre ricordato il rapporto virtuoso che il Godo ha stabilito con le aziende bio fornitrici. A loro viene riconosciuto un prezzo d’acquisto che, talvolta, arriva al triplo delle valutazioni praticate dalle grandi catene distributive. Questo è possibile per la scelta del Godo di concordare in anticipo prezzi e quote di produzione della stagione a venire.

Link - https://futuranetwork.eu/interventi-e-interviste/638-3084/la-greenflation-non-e-responsabile-dellaumento-dei-prezzi-dellenergia

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