Sei in : Home / News / Rassegna stampa / INCHINARSI ALLE MULTINAZIONALI DEI PESTICIDI O TUTELARE IL DIRITTO COSTITUZIONALE ALLA SALUTE DEI CITTADINI?
La decisione sulla proroga, per altri dieci anni, alla licenza del Glifosato nell’Unione Europea è stata rimandata, in quanto nessuna maggioranza né a favore né contro è stata raggiunta.
Come noto l’Italia, tramite il suo Ministero, si è pronunciata prima contro e poi, a favore del rinnovo, con il plauso delle associazioni di categoria agricole che si nascondono dietro il parere dell’Efsa (Autorità Europea sulla Sicurezza Alimentare) che nell’ultima relazione sul pesticida, dichiara di non aver “individuato alcuna area di preoccupazione critica in relazione al rischio che esso comporta per l’uomo, […]
Eppure proprio quella relazione, che invece di tutelare i cittadini si piega alle pressioni della Bayer, tra le righe rivela non poche criticità irrisolte, che in un Paese civile, dovrebbero essere più che sufficienti per applicare il principio di precauzione. Principio fondamentale già violato nel precedente rinnovo quando, l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Airc) che è organismo intergovernativo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), lo dichiarò probabile cancerogeno, in contrasto con il parere dell’Efsa.
Nel suo rapporto di indirizzo per i parlamentari europei, è la stessa Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare a dichiarare che “tra le questioni che non è stato possibile risolvere in via definitiva rientrano la valutazione di una delle impurità presenti nel glifosato, la valutazione del rischio alimentare per i consumatori e la valutazione dei rischi per le piante acquatiche” e infatti invita i gestori del rischio a prendere in considerazione misure di mitigazione”.
Riporta anche che l’effetto sui mammiferi è preoccupante, affermando: “per quanto riguarda l’ecotossicologia, il pacchetto di dati ha consentito un approccio conservativo alla valutazione del rischio, che ha identificato un rischio elevato a lungo termine per i mammiferi in 12 dei 23 usi proposti del glifosato”. Conclude anche che mancano informazioni sulla tossicità di uno dei componenti della formulazione di pesticidi a base di glifosato necessarie per portare a termine la valutazione del rischio.
Approvandone il rinnovo, il nostro Governo, il Ministro e molti dei nostri parlamentari, dimostrano di ignorare l’esistenza del Decreto del Ministero della salute del 9 agosto 2016, in attuazione del regolamento di esecuzione (UE) 2016/1313 che, proprio in base alla probabile cancerogenicità del prodotto, ne vieta l’uso in “parchi, giardini, campi sportivi, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie” nonché nella fase di “preraccolta, al solo scopo di ottimizzare il raccolto e la trebbiatura”. Pratica largamente utilizzata in Canada da cui importiamo grano per la produzione di una delle nostre rinomate eccellenze: la pasta.
Ignorano poi che l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ente governato dal Ministero dell'ambiente, ha rilevato questo terribile pesticida, come il primo per presenza nelle acque superficiali e profonde, con dati in continuo aumento.
Dimenticano, infine, che stanno prorogando per altri 10 anni un prodotto in commercio dagli anni 70 che quindi impesta le campagne di oltre 140 Paesi da mezzo secolo.
Di recente alla conferenza scientifica internazionale “Ambiente salute e lavoro nel XXI secolo” sono stati presentati dall’ “Istituto Ramazzini s.r.l. di Bologna”, autorevole società scientifica che opera nel settore della medicina del lavoro e la prevenzione verso il cancro, i risultati della ricerca tossicologica internazionale “Global Glyphosate Study”. Si tratta dello studio tossicologico più completo mai effettuato sul Glifosato.
Nella ricerca, sono state somministrate nell’acqua da bere, a ratti dall’età pre-natale, basse dosi corrispondenti alla “dose giornaliera ammissibile”, (quella che per legge non fa male) dei formulati di glifosate in commercio in UE e USA, Il direttore dell’Istituto e coordinatore della ricerca ha dichiarato che “Circa la metà delle morti per leucemia, osservate nei topi esposti al glifosato, si sono verificate in topi con meno di un anno”.
Il Governo, il Ministro e i nostri parlamentari sorvoleranno anche sul dato che la dose giornaliera ammissibile, cioè quella considerata innocua, provoca lil cancro, inchinandosi agli interessi privati delle Multinazionali dei pesticidi, o applicheranno il principio di precauzione, tutelando il diritto costituzionale alla salute della collettività?
Forse per la prima volta non si parlerebbe a sproposito di “sovranità alimentare”.
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